lunedì 30 settembre 2013

BRUCOLI

Sono appena rientrato da Brucoli dove è in corso la "Summer school" organizzata dalla S.I.M.E.U. per i giovani colleghi infermieri e sono stato onorato di far parte del team che ha cercato di far passare alcuni concetti sull'ultrasonografia e cercato di dirimere eventuali dubbi sperando di non averne introdotti altri.
Grazie ai discenti collaborativi e partecipativi perchè, proprio grazie a questo genere d'incontri, è possibile verificare e verificarsi le proprie conoscenze.
Grazie a Sara Petralia e a Luca Romei che sono i professionisti facenti parte del team ed auguri a tutti i colleghi che ancora sono impegnati a Brucoli!!!!!!!!
P.S. ragazzi, ricordate il piacere che vi ho chiesto stamane?!!














Verifica pratica della propagazione degli ultrasuoni in acqua


martedì 17 settembre 2013

CHI SIAMO? QUANTI SIAMO?

Man mano che mi occupo di ultrasonografia, scopro realtà italiane che da un lato mi riempiono di orgoglio come infermiere, dall'altra mi rendono pensieroso come professionista.
L'utilizzo dell'ecografia infermieristica (non solo dell'ecografo) è presente, seppur a macchia di leopardo, sul territorio italiano ed ogni gruppo è autoreferente:
Ma non è così che si disperdono risorse professionali?
Esiste la paura di condividere con gli altri il proprio sapere?
Esiste la possibilità che il mettersi in discussione con altre realtà mini l'ego comunitario del "noi siamo meglio degli altri"?
Il famoso detto "L'unione fa la forza" è una cavolata?
C'è ancora qualcuno che pensa di essere depositario della verità? E questa "verità" infermieristica fa capo ed è dipendente e/o indipendente da un primario?
Per un maggior controllo della qualità, non sarebbe opportuno capire chi fa e cosa?
Quante eccellenze potrebbero venir messe in comune per migliorare la formazione?
Io non posso e non voglio rispondere a queste domande, questo blog (con gli innumerevoli limiti) vorrebbe essere una finestra sulla professione, ma la finestra deve essere aperta verso qualcosa o qualcuno altrimenti è solo un buco.
La mia sensazione è che nella condivisione di idee, di conoscenze, di tecniche, esista la paura di perdere uno status quo faticosamente guadagnato nella propria piccola realtà con il timore che facendoci "rubare" qualcosa diminuiamo il prestigio..........
Io sono fermamente convinto nella libera circolazione di idee (e spero che dal contenuto del blog si possa evincere) e sarei onorato di ospitare studi, idee, proposte di altre realtà di sicuro degne di rispetto e portatrici di cultura ma con la C maiuscola.
Mi piace quando qualcuno commenta i post, facendomi capire che esiste una'altra filosofia, che mi faccia notare un errore ma non sarebbe bello e costruttivo creare un dialogo tra i professionisti?
A questa domanda la mia risposta non può essere che un enorme SI!!!!!!!!
La proposta fattami più volte dal collega e amico Luca Romei è la creazione di una società un gruppo, infermieristico di ecografia dalle connotazioni ben chiare in coerenza con la nostra professione: secondo voi è fattibile?
Chiedo un'ultima cosa, e poi prometto di non tediarvi più, potete mettermi a conoscenza dei gruppi infermieristici che lavorano con l'ecografia? Saranno ospitati su questo blog e, se volete e ritenete opportuno, potete inviarmi una descrizione dell'attività e dei corsi che svolgete, da parte mia assicuro una completa collaborazione.
Chi deve scrivere commenti sulla sintassi e non sui contenuti, chi deve insultare, chi deve criticare non in modo costruttivo...ecco costoro sono esentati dallo scrivermi.
E se nessuno risponderà? Pazienza.... il messaggio nella bottiglia sono sicuro che prima o poi da qualche parte approdi e qualcuno lo leggerà.....      
Buon lavoro a tutti!!!


domenica 1 settembre 2013

L' infermiere e l'ecografo-emergenza

Questa pubblicazione dimostra che se l'infermiere utilizza l'ecografo in emergenza per gli accessi venosi "difficili" riduce la necessità dell'intervento medico per lo stesso motivo.
Sinceramente lo avevo sospettato anch'io..........


 2013 Mar;44(3):653-60. doi: 10.1016/j.jemermed.2012.08.021. Epub 2012 Oct 25.

Single-operator ultrasound-guided intravenous line placement by Emergency Nurses reduces the need for physician intervention in patients with difficult-to-establish intravenous access.

Source

Department of Emergency Medicine, Tufts Medical Center, Tufts University School of Medicine, Boston, Massachusetts, USA.

Abstract

BACKGROUND:

Emergency physicians (EPs) have become facile with ultrasound-guided intravenous line (USIV) placement in patients for whom access is difficult to achieve, though the procedure can distract the EP from other patient care activities.

OBJECTIVES:

We hypothesize that adequately trained Emergency Nurses (ENs) can effectively perform single-operator USIV placement with less physician intervention than is required with blind techniques.

METHODS:

This was a prospective multicenter pilot study. Interested ENs received a 2-h tutorial from an experienced EP. Patients were eligible for inclusion if they had either two failed blind peripheral intravenous (i.v.) attempts, or if they reported or had a known history of difficult i.v. placement. Consenting patients were assigned to have either EN USIV placement or standard of care (SOC).

RESULTS:

Fifty patients were enrolled, of which 29 were assigned to USIV and 21 to SOC. There were no significant differences in age, race, gender, or reason for inclusion. Physicians were called to assist in 11/21 (52.4%) of SOC cases and 7/29 (24.1%) of USIV cases (p = 0.04). Mean time to i.v. placement (USIV 27.6 vs. SOC 26.4 minutes, p = 0.88) and the number of skin punctures (USIV 2.0 vs. SOC 2.1, p = 0.70) were not significantly different. Patient satisfaction was higher in the USIV group, though the difference did not reach statistical significance (USIV 86.2% vs. SOC 63.2%, p = 0.06). Patient perception of pain on a 10-point scale was also similar (USIV 4.9 vs. SOC 5.5, p = 0.50).

CONCLUSIONS:

ENs performing single-operator USIV placement in patients with difficult-to-establish i.v. access reduces the need for EP intervention.
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